domenica 10 aprile 2016

Giuliano L'Apostata, "L'odiatore della barba", Archinto


 Mi è capitato fra le mani questo libro pubblicato da Archinto alcuni anni fa, e mi ha fatto venire in mente certi politici di oggi, che portano avanti idee magari anche giuste, ma sono privi del necessario pragmatismo e della capacità di declinare l’ideologia di fondo che ispira il loro pensiero calandola nei tempi che stanno vivendo; si condannano così all’autoemarginazione.
 L’imperatore Giuliano (331-363 d.C.), nipote di Costantino il Grande, passato alla storia come l’Apostata per via del suo tentativo di ripristinare fuori tempo massimo il culto degli dei tradizionali per erigere un argine difensivo all’autorità del Princeps contro la marea montante del Cristianesimo (la cui sostanza era allora implicitamente “democratica”), scrisse questo pamphlet nel 362 per reagire alle critiche e agli sfottò rivoltigli dagli abitanti di Antiochia.
 Uomo isolato, scontroso e forse permaloso, colto di una cultura tutta libresca, Giuliano visse nel mito degli antichi filosofi e della severità dei loro costumi; la folta barba che si era fatto crescere proprio a imitazione dei pensatori che tanto ammirava, divenne presto oggetto delle battute tutt’altro che bonarie degli antiocheni, che disprezzavano l’imperatore per via delle sue dissennate scelte in campo sociale ed economico.

Giuliano l'Apostata raffigurato su una moneta dell'epoca

 Probabilmente impossibilitato a reagire con violenza per via della propria contingente debolezza politica e dello scarso consenso di cui godeva, Giuliano non trovò nulla di meglio che controbattere alle provocazioni verbali con questo libello, che mostra in maniera lampante tutti i suoi limiti.
 L’odiatore della barba vorrebbe essere una replica tagliente e sarcastica alle pasquinate che esprimono il malcontento popolare; in realtà finisce per rivelare una personalità bizzosa e goffamente risentita, discretamente snobistica, implacabilmente moralistica e maniacalmente utopica.
 L’interesse del libro sta tutto nel rivelare la complessa articolazione che potevano assumere i rapporti tra un imperatore romano e i suoi sudditi.

Voto: 6

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