Quanta fatica hanno dovuto fare –
e devono fare tutt’ora – gli uomini per formulare un sistema di regole capace
di tenere ben distinta, all’interno della legislazione sul matrimonio, i
capisaldi legali del contratto vigente fra due individui, e le personali
valutazioni di natura morale? Quanta
fatica hanno dovuto fare – e continuano a fare – gli uomini per riconoscere la
legittimità delle pulsioni sessuali femminili senza ridurle, assurdamente, a un
“disturbo”?
È questo solo uno degli approcci
possibili alla vicenda di Isabella Robinson, una donna appartenente all’alta
borghesia britannica ai tempi della Regina Vittoria, che negli anni cinquanta
dell’Ottocento fu trascinata in tribunale dal marito (Henry, un ingegnere) per
una delle prime e meglio documentate cause di divorzio di cui sia rimasta
testimonianza in Inghilterra.
La prova principe addotta dal
marito per ottenere il divorzio (e per gettare la moglie nel fango) fu infatti
il diario di Isabella, che Henry le sottrasse indebitamente mentre era malata.
In un’epoca in cui la diaristica dominava la moda letteraria, il diario
autentico sul quale Isabella annotava meticolosamente i propri sbalzi di umore,
i momenti della propria infelicità coniugale, le manifestazioni della propria
passione per altri uomini appare quanto mai ben scritto, fresco, vivace,
interessante. Non solo: le spiegazioni che la donna (una piacente e brillante
quarantenne innamorata del proprio medico di dieci anni più giovane) tenta di
dare ai propri comportamenti (percepiti chiaramente come fuori dal solco della
tradizione e della rettitudine) anticipano in maniera singolare sia i futuri
sviluppi della psicanalisi sia quelli, ancora successivi, delle neuroscienze.
Kate Summerscale
Ma, al di là di tutti questi spunti, resta, vivissima, la palpitante avventura umana che coinvolse tutti coloro che fanno la loro comparsa nel romanzo: da Henry, prototipo dell'ingegnere un poco rozzo e volto esclusivamente alla sua professione, al dottor Edward Lane, giovane medico pieno di qualità, fra le quali non si può certo annoverare il coraggio; dalla moglie di Edward, Mary Lane, dolce e un po' sbiadita, tutta compresa com'è nel ruolo della moglie piena di virtù, al fratello di lei George Drysdale, che in gioventù si finse morto per due anni, travolto dalla vergogna per le proprie perversioni sessuali, e che, tornato a casa, divenne (con la prudenza di non rivelare mai pubblicamente il proprio nome) uno dei corifei del libero amore; dal saggio e incredibilmente ipocrita George Combe (modello dell'uomo vittoriano), a Charles Darwin, che fu tra gli ospiti della clinica idroterapica del dottor Lane proprio mentre era in gestazione il suo capolavoro L'origine delle specie, che muterà la storia delle scienze.
Voto: 6,5
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