giovedì 1 settembre 2016

Kent Haruf, "Benedizione", NNeditore


 Il titolo suggerisce come il romanzo possa essere letto alla stregua di una preghiera; una preghiera che consacra le piccole esistenze dei personaggi, tutti provenienti dalla contea di Holt in Colorado, elevandole ad emblemi universali di ciò in cui risiede la quintessenza dell'umanità.
 Protagonista del libro è Dad Lewis, proprietario dello storico negozio di ferramenta che sorge lungo il corso principale della cittadina. Dad Lewis sta morendo: i medici gli hanno comunicato che il male incurabile di cui soffre se lo porterà via prima della fine dell'estate.
 La moglie Mary e la figlia Lorraine - giunta apposta da Denver assentandosi dal lavoro - lo assisteranno amorevolmente per il poco tempo che gli rimane da vivere. 
 Durante le tristi, rassegnate giornate estive che si succedono - ora lente, ora troppo veloci - prima della morte di Dad, la sua casa diventa crocevia delle esistenze di diversi membri della comunità di Holt, che vengono a fare visita al moribondo e ai suoi famigliari, rispecchiando inevitabilmente i propri piccoli o grandi drammi personali negli ultimi scampoli di vita di quest'uomo da tutti conosciuto e stimato; mentre Dad stesso trova il coraggio di affrontare i fantasmi che popolano la sua anima riemergendo dal passato, per provare a fare un onesto bilancio del suo passaggio nel mondo.
 Due sono i crucci più grandi che lo tormentano: il primo riguarda il licenziamento, quarant'anni prima, di Clayton, un suo dipendente sorpreso a rubare. La moglie di Clayton, Tanya, angosciata per la sorte dei loro due figli, era addirittura arrivata a tentare di sedurlo per convincerlo a riassumere il marito; ma Dad si era rifiutato di cedere, e dopo pochi mesi Clayton si era suicidato. In preda al rimorso, Dad aveva poi segretamente aiutato Tanya - trasferitasi nel frattempo a Denver - a crescere i due bambini, ma non era mai stato sicuro di essersi messo in pari con la propria coscienza.
 Il secondo cruccio è connesso con la vicenda del figlio Frank, del quale Dad non era mai riuscito ad accettare l'omosessualità, e che aveva abbandonato da giovane Holt, i genitori e tutti coloro che lo conoscevano per non fare più ritorno in città e non fare più sapere nulla di lui.

Kent Haruf

 Nelle notti di delirio insonne, il fantasma di Frank (che l'uomo è destinato a non rivedere) viene a trovare Dad insieme a quelli di Tanya, di Clayton e anche dei suoi genitori, scomparsi diversi decenni prima, quasi volessero metterlo di fronte alle scelte più importanti compiute nel suo percorso sulla terra.
 Ma la verità è che l'avventura del vivere è troppo complessa per ridurla a una serie di alternative etiche chiaramente discriminanti, sulle quali esprimere un giudizio netto e pretendere con questo di cogliere in maniera definitiva il carattere di un essere umano: lo dimostra la storia della figlia di Dad, Lorraine, che ha perso la figlia adolescente in un incidente stradale, e ora trascina da tempo una relazione senza futuro con un uomo di cui non è innamorata ma che la appaga fisicamente, e da cui sarebbe per lei troppo doloroso staccarsi; lo dimostra la storia del pastore Lyle, che, per difendere fino in fondo davanti alla comunità dei fedeli le proprie opinioni antimilitariste in un'America che cerca di esorcizzare con una serie di guerre in Medio Oriente gli incubi del terrorismo islamico, finisce per alienarsi la stima e l'amore della moglie e del figlio; lo dimostra la storia di Alene, un'insegnante in pensione, che sconta con la trasformazione in una zitella avvizzita l'amore sincero e sbagliato per un uomo sposato; lo dimostra la piccola Alice, una bambina orfana di entrambi i genitori che abita con la nonna vicino a Dad e Mary, e palesa un'innocenza che non basta a proteggerla dalle sofferenze della vita.
 Si finisce per concludere che il sentimento più autentico che ispirano il coraggio e la fragilità degli uomini è la pietas.
 Tutto questo prende forma attraverso il solito, ammirevole stile di Haruf, con un linguaggio sobrio, paziente, chiaro, efficace, che fa sembrare davvero simili a una preghiera anche le più semplici descrizioni di realtà "banali".   
 Tanto che il romanzo che chiude il "ciclo della Pianura" si può definire bellissimo, senza timore di esagerare.

Voto: 8

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