sabato 19 maggio 2018

Giovanna Rosadini, "Fioriture capovolte", Einaudi


 Raccolta costituita in tutto da 56 poesie: un componimento di apertura (Considera quel che è stato consumato), uno di chiusura (Si scrive sul vuoto e sull'assenza), più altri 54 componimenti suddivisi in quattro sezioni (Il mare fuori stagione; Lo spazio bianco; l'eponima Fioriture capovolte; Un ritorno. Gli anni belli dell'università).
 Considerato un approdo nel percorso letterario della poetessa ligure, il libro ha radici abbastanza chiaramente autobiografiche, laddove il poetare diventa occasione per tracciare un bilancio della propria esistenza dall'osservatorio privilegiato della mezza età, che consente di valutare i progetti portati a compimento, di rimpiangere ciò che sarebbe potuto essere e non è stato, di assaporare la nostalgia per ciò che è stato e non potrà più essere.
 Queste poesie sono improntate a un lirismo colmo e raccolto, talvolta tendente all'ermetismo ma senza diventare mai astrusamente solipsistico. Il verso è ancorato alla tradizione italiana novecentesca: flirta continuamente con moduli metrico prosodici codificati, ma se ne sa distaccare con una certa disinvoltura quando le ragioni espressive lo richiedono; ricerca insistentemente una musicalità che renda più fluida e piacevole la lettura, ma non ne diviene mai schiavo; si affida sovente alla rima - spesso interna, spesso semplice - alla fine della singola strofa o dell'intero componimento, dando vita a uno scatto che dona talvolta alla chiusura un piglio sentenzioso.
 Il ricorso a immagini dal tenore metaforico è costante: a volte servono a rappresentare in maniera plastica uno stato d'animo altrimenti astratto ("Si leveranno gli animali disegnati / coi gessetti sui sentieri, i pesci torneranno / al mare, le lepri ad esser cacciagione / nei poderi, gli uccelli in alto, ai loro voli", da Adesso vado al parco con il cane; "L'aria entra senza sforzo, / la sfoglia, la spoglia. Luce che penetra / l'ombra. Ramo che si allunga. / Gestazione silenziosa della gemma", da Nulla, non deve fare nulla. Lasciare), altre volte hanno lo scopo di trovare un concreto appiglio cui assicurare un concetto ("da tempo sono arresa all'invisibile / quel che ho da dire al mondo / si è rappreso in un coagulo di gelo", da Il silenzio mi attraversa come una ferita). 

Giovanna Rosadini

 A prevalere è però un discorso concettosamente evocativo, in cui il fluire della descrizione dei sentimenti attraversati risponde a una logica intuitiva, che si chiarisce e si consolida nella mente del lettore con il permanere nella memoria delle parole, e del riecheggiare reiterato del loro suono ("Tutto è verde e tenero, elettrico, / tutto parla di voler essere e fare. / Tutto traspare, assume un nome / che non aveva, tutto diventa. / Evidente. Nei sensi. Nel gusto. / Vedere e toccare, sentire. / Imparare a dire, osare sbagliare, / pagare. Sentirsi pieni, di forza, / grattare la scorza del mondo, /per andare a fondo.", da Da un lato la vertigine).
 L'arco diacronico e diatopico lungo il quale si sviluppa la raccolta passa attraverso le diverse età (l'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta) e i luoghi (Genova, Venezia, Roma, Milano) che inquadrano i momenti successivi della vicenda biografica dell'autrice. Non si tratta per la verità di un arco continuo, ma frammentato: soprattutto nella prima parte del libro, i vari piani si incrociano e si sovrappongono, così da individuare, nelle intersezioni, momenti del passato particolarmente significativi (come in Adesso vado al parco con il cane, in cui, con mal dissimulata nostalgia, si rievoca l'epoca in cui i figli erano ancora piccoli, e persi nei loro giochi e nelle loro piccole fantasie; o come in Dieci anni, in cui si ricorda un'amica morta).
 Se devo indicare la poesia che mi piace di più, scelgo questa:

E' lo sguardo degli altri a mantenerci in vita
siamo un'impronta che rimane al cuore
di chi ci preme, a germogliare sulla ferita
il tralcio, il fiore oscuro che lega insieme

 Mediamente, comunque, il livello delle liriche presentate è sempre alto, e il libro risulta di piacevole lettura. 

Voto: 7

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