domenica 10 marzo 2019

Tayari Jones, "Un matrimonio americano", Neri Pozza


 Roy Othaniel Hamilton è un giovane afroamericano che, cresciuto in Louisiana in una famiglia umile e onesta, grazie alle proprie qualità e alle amorevoli attenzioni dei genitori che lo hanno educato - Olive e Big Roy -, sembra avere tutte le carte in regola per sfuggire dal cliché del maschio nero destinato a sedurre una moltitudine di donne abbandonandole regolarmente dopo averle inguaiate, e a passare un certo numero di anni in galera per via di un'innata propensione alla violenza.
 I migliori auspici formulati a questo riguardo paiono realizzarsi soprattutto dopo il matrimonio di Little Roy con Celestial, una splendida donna di Atlanta dalla pelle color caffellatte, figlia di un'insegnante e di uno scienziato divenuto milionario grazie alla vendita di un brevetto, e dunque appartenente alla buona borghesia di colore. 
 Roy e Celestial, innamorati e appassionati, sono una coppia ammirevole: lui è assai laborioso e ha il pallino per gli affari; lei è un'artista che confeziona delle meravigliose bambole artigianali, e sogna di riuscire a farle conoscere e a metterle in vendita, grazie anche all'aiuto e ai buoni consigli del marito.
 Ma la loro felicità si incrina irrimediabilmente una sera di settembre in cui, dopo aver fatto visita ai genitori di Roy, i due giovani sposi stanno passando la notte in un motel nei pressi di Eloe, la cittadina natale dell'uomo. Improvvisamente la polizia fa irruzione nella stanza della coppia  e arresta Roy, accusato di violenza sessuale da una donna che egli aveva incrociato presso la macchina del ghiaccio e che ritiene di averlo riconosciuto nell'individuo che, nel buio della sua camera, si è approfittato di lei.
 Sebbene sia innocente - e Celestial lo sa, visto che ha passato tutta la notte con lui - Roy viene dichiarato colpevole e condannato a dodici anni di reclusione. Rimarrà in carcere cinque anni prima che il suo avvocato, uno zio di sua moglie, riesca a provare la sua estraneità al crimine che gli è stato imputato e a far riconsiderare il suo caso.
 A quel punto, però, la vita di Roy è distrutta: il cancro ha portato via sua madre Olive, e Celestial, la sua adorata Celestial (che pure ha realizzato il suo sogno, trasformandosi in un'artista famosa, e ora vende con profitto le sue poupées in un negozio nel centro di Atlanta), non è riuscita a resistere alla solitudine e, pur senza chiedere formalmente il divorzio, ha lasciato il marito per mettersi con Dre, il suo migliore amico, l'uomo che molto tempo prima li aveva presentati.

Tayari Jones

 Uscito di prigione, Roy si sottoporrà a un doloroso confronto senza sconti con tutti coloro che gli sono o gli sono stati in qualche modo legati - col padre, con il ricordo della madre, con Celestial, con Dre, con il proprio passato, col proprio presente, e con la prospettiva del proprio futuro - per capire gli altri e per ritrovare se stesso; per cercare di comprendere cosa sia giusto e cosa sbagliato, cosa sia la fedeltà e cosa il tradimento, dove finisce il diritto alla ricerca della felicità individuale e comincia l'egoismo, quali sono le caratteristiche e i confini di concetti e sentimenti quali responsabilità, dovere, solidarietà, fratellanza, amicizia, amore.
 La conclusione della vicenda, incerta fino alla fine, non mancherà di sorprendere il lettore.
  Se devo associare un aggettivo a questo romanzo, il primo che mi viene in mente è potente: potente è la storia che viene raccontata, potenti le sue implicazioni sociopolitiche, potente il modo di raccontarla, potente la scrittura in cui prendono forma i pensieri e il punto di vista dei personaggi. 
 La tecnica narrativa utilizzata si sostanzia in un racconto a staffetta: la parola passa da uno all'altro dei personaggi che portano avanti la narrazione e, nel contempo, esplicitano il proprio peculiare punto di vista, in un gioco dialettico di rimandi, contrapposizioni, correzioni di prospettive e di giudizi. E' un modo di procedere che ricorda in qualche misura i romanzi di Roberto Bolano; solo che lo scrittore cileno arrivava a creare la magia del racconto che si "costruiva da sé" attraverso un collage di punti di vista spesso relativamente periferici rispetto al cuore della vicenda narrata, mentre in questo caso l'effetto ottenuto con il loop dei narratori che si danno il cambio e poi riprendono la parola è quello di un confronto serrato fra i protagonisti della storia grazie al quale il lettore dovrebbe avvicinarsi progressivamente al senso profondo del romanzo. 
 In questo schema, la riproduzione di alcuni dei messaggi che i protagonisti si scambiano per lettera (che a tratti trasforma il testo in un vero e proprio romanzo epistolare) funge da punto fermo, da testimonianza "oggettiva" da cui il lettore è chiamato a ripartire per ipotizzare, sulla base della tortuosa emotività dei personaggi, gli ulteriori sviluppi della vicenda.
 Perché, a ben vedere, gli accadimenti che sconvolgono la vita dei personaggi sono degni di una tragedia greca; ma le reazioni dei protagonisti vanno oltre la meccanicità archetipica del mito per addentrarsi nei territori in cui si configura la complessa, sfaccettata, proteiforme coscienza dell'uomo moderno. 
 Le possibilità di scelta che si presentano davanti a Celestial, Roy e Dre - dati dalla combinazione del loro sentire profondo, dei loro desideri impulsivi, del loro senso della giustizia e della logica con la quale cercano di governare la loro esistenza - sono molteplici, e i percorsi attraverso i quali essi possono sperare di uscire dalle aporie che li imprigionano per ritrovare il bandolo della propria felicità assomigliano inevitabilmente alla pianta di un labirinto. Tutto ciò cresce nel sapido brodo di coltura dell'America nera contemporanea, divisa tra orgoglioso senso di appartenenza a una comunità socio-antropologicamente caratterizzata e necessità di svincolarsi dai luoghi comuni dettati da atavici pregiudizi, tra la consapevolezza della persistenza delle discriminazioni razziali e il bisogno di non utilizzare questa consapevolezza come un alibi.
 Il libro riesce così a esser denso, interessante e appassionante, e a tenere sulla corda fino all'ultimo, fino ad un esito che non è per nulla scontato. 
 Una lettura che vale la pena fare.

Voto: 7

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