domenica 6 settembre 2020

Jesmyn Ward, "La linea del sangue", NN Editore

   

 Nonostante Where the Line Bleeds sia il primo libro di Jesmyn Ward (pubblicato nel 2008) e il primo atto della trilogia di romanzi ambientati a Bois Sauvage - nella regione del delta del Mississippi -, al pubblico italiano arriva in traduzione solo ora, dopo gli altri due più recenti capitoli della saga, famosi per aver fruttato all'autrice per ben due volte il National Book Award: Salvare le ossa e Canta, spirito, canta
 Al centro del tessitura romanzesca c'è sempre quell'ambiente particolarissimo fatto di acquitrini, terra rossa e compatta, vegetazione rigogliosa, torbidi fondali marini, aria umida e insetti; un ambiente dominato da sapori e odori forti, popolato da gente povera e orgogliosa, per lo più di colore, erede della cultura creola francese, capace di costruirsi da sola e con mezzi di fortuna le proprie abitazioni e di sopravvivere agli uragani e al razzismo dei bianchi.
 Protagonisti della narrazione, in questo caso, sono Joshua e Christophe, due gemelli di diciotto anni che sono stati cresciuti dalla nonna, l'anziana Ma-mee: il padre Sandman, infatti, si è totalmente disinteressato di loro fin dalla nascita, schiavo di una tossicodipendenza che finisce per ridurlo, ancora giovane, a una specie di relitto umano; la madre Cille, invece, si è trasferita ad Atlanta per cercare un lavoro quando i due ragazzi avevano solo 5 anni, e da quel momento, pur inviando periodicamente del denaro per il loro sostentamento e pur facendo ogni tanto visita alla famiglia, ha rappresentato soprattutto un grande vuoto nella vita dei suoi figli.
 Ora, l'esistenza di Joshua e Christophe sembra arrivata ad una svolta: terminata la scuola superiore e ritirato il diploma (alla cerimonia hanno dovuto constatare ancora una volta con rammarico l'assenza di Cille, che speravano decidesse di farsi viva all'ultimo momento), si apprestano, fra un ultimo bagno nel fiume, una partita a basket con gli amici e una canna fumata per rilassarsi, ad affrontare la loro prima estate da adulti.
 La ricerca del lavoro comincia quasi subito, anche se la zona in cui vivono non sembra offrire molto, al di là di un impiego come cameriere o commesso (da McDonald's, Burger King, Walmart o Sonic), le pulizie o la cura del verde nelle case dei bianchi ricchi ai margini del Bayou, il facchinaggio al porto o ai cantieri navali. Joshua è più fortunato del fratello, e viene assunto molto presto ai cantieri navali (un lavoro faticoso ma ben retribuito); Chris, invece, non trova nulla di meglio da fare che mettersi a spacciare erba a Bois Sauvage. Del resto, Cille ritiene che i suoi obblighi di mantenimento nei confronti dei gemelli siano terminati, e l'adorata Ma-mee, che ormai è quasi cieca, non può più contribuire in alcun modo alle entrate della famiglia.
 A separare i due fratelli, che fino a quel momento hanno sempre vissuto praticamente in simbiosi, c'è poi il fatto che Joshua ha trovato una ragazza - la graziosa Laila, che da tempo aiuta lui e Chris a tenere in ordine le loro chiome selvagge raccogliendole in ordinate treccine -, e questo fa sentire Christophe inadeguato, fuori posto, sempre un passo indietro. Per di più, succede che, dopo molti anni, torni a farsi vedere nei paraggi Sandman, confuso e malmesso come non mai, ma determinato - pare - a riprendere contatto con i figli che fino a quel momento non ha mai calcolato. 
 
Jesmyn Ward
 
 Mentre, con l'avanzare dell'estate e il crescere dell'afa, uno dei periodici uragani che flagellano la regione si avvicina minacciosamente al Mississippi - costringendo gli abitanti a proteggere le finestre delle case con delle assi di legno -, le tensioni che si sono accumulate intorno a Chris esplodono tutte insieme. Il suo rapporto con Ma-mee (che ritiene di averlo cresciuto in maniera tale che si tenesse lontano dalle cattive compagnie e dall'illegalità) si fa più difficile e ambiguo, la presenza di Cille - tornata a Bois Sauvage per una breve visita - non fa altro che complicare le cose, la perdurante impossibilità di trovare un lavoro "normale" lo spinge verso la tentazione di spacciare anche droghe pesanti, il ponte comunicativo con il fratello si interrompe, la petulanza di Sandman lo esaspera. 
 La catastrofe averrà quando, a casa di Javon, uno dei grossi spacciatori che fornisce a Chris le dosi da distribuire ai tossici della zona, il ragazzo incontrerà nuovamente Sandman, arriverà con lui allo scontro fisico e ne sarà gravemente ferito all'addome con un coccio di vetro. 
 Trasportato di corsa all'ospedale da Joshua, anch'egli feritosi poco prima sul lavoro ad entrambe le mani, Christophe riuscirà fortunosamente a sopravvivere. Durante la convalescenza, circondato dall'affetto dei famigliari e dalle cure amorevoli del fratello, il ragazzo riuscirà a ritrovare il proprio equilibrio e la serenità perduta.
 La trama del romanzo, come si vede, è meno articolata e vivace di quella degli altri libri di Jesmyn Ward; è questo, soprattutto, un testo ricco di atmosfere e di suggestioni, di personaggi appartenenti a un'umanità umile, "sporca" e imperfetta, travagliata da mille problemi, ma tenacemente legata al proprio mondo e impregnata di un'infinita tenerezza.
 Ciò che in gran parte inevitabilmente si perde nella traduzione è il sapore intenso dell'impasto linguistico creato dall'autrice per rappresentare al meglio il pezzo di realtà su cui focalizza la propria attenzione. Non vengono meno, però, né il piacere della lettura, né la capacità del testo di trasmettere le vibrazioni profonde che attraversano quell'universo a sé che è Bois Sauvage, l'eco carica di fascino di quella singolare, armonica dimensione storica, sentimentale e antropologica nella quale sono immersi i suoi abitanti.
 
Voto: 6,5

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