giovedì 19 luglio 2018

Jane Urquhart, "Le fasi notturne", Nutrimenti


 Ho letto Le fasi notturne memore dell'esperienza di lettura di Sanctuary Line, l'altro romanzo della scrittrice canadese recentemente pubblicato da Nutrimenti, e l'ho trovato un bel libro.
 Le "fasi notturne" (the night stages, nella versione originale) del titolo sono quei momenti di pausa e riposo che, durante la notte, fra una tappa e l'altra, si possono prendere i corridori della Ràs, la tradizionale, massacrante gara ciclistica che si tiene in Irlanda, e a cui partecipano due fra i protagonisti del romanzo. L'espressione allude però, più in generale, a quelle crepuscolari fasi di crisi, di riflessione, di rigenerazione che a ciascuno nella vita capita di attraversare, e che inevitabilmente incrociano molti dei personaggi di questo libro.
 La trama è assai complessa, e si articola su quattro piani narrativi differenti, relativi alle vicende dei quattro personaggi principali, quelli dei quali, di volta in volta, la voce narrante adotta il punto di vista: 1) Tamara detta Tam, una donna - ex pilota di aerei - che fugge dalle angustie di una relazione clandestina con un uomo sposato, per cui continua però a provare una forte attrazione fisica e della cui vicinanza sente il bisogno per trovare un ancoraggio sentimentale in qualche modo stabile e lasciarsi alle spalle un passato per molti versi doloroso: 2) Niall, l'amante di Tamara, brillante meteorologo, ex atleta, che si può dire un uomo compiuto e di successo, che però vive costantemente nell'angoscia di un rapporto difficile col fratello minore - nei confronti del quale nutre una rabbia inespressa mista a un oscuro senso di colpa - e nell'affanno di un latente e irrisolto contrasto con la moglie Susan; 3) Kieran, il fratello di Niall, indelebilmente segnato dal suicidio della madre (da lui stesso scoperta in flagrante adulterio) quando era ancora un ragazzino, preda, da allora, di indomabili accessi di collera e crisi di panico, cresciuto con la corpulenta domestica della sua famiglia, Gerry-Annie, trasformatosi in un solitario cultore delle tradizioni dell'Irlanda profonda e in un ciclista di valore, tanto da riuscire a sfidare e a battere il fratello atleta nella corsa della Ràs; 4) infine, Kenneth, l'autore della grande pittura murale, rappresentante Il volo e le sue allegorie, situata nella sala d'aspetto dell'aeroporto di Gander, sull'isola di Terranova, in Canada, la cui contemplazione accompagna e guida le riflessioni e gli umori di Tam, bloccata a Gander dalla nebbia dopo essere partita d'improvviso dall'Irlanda per fuggire lontana anche dal semplice pensiero di Niall.

 Jane Urquhart

 Gli accadimenti oggetto del racconto sono collocabili tutti fra la Seconda guerra mondiale, gli anni immediatamente precedenti e quelli di poco successivi (la madre di Niall e Kieran muore nel 1943; durante la seconda guerra mondiale Tam fa parte della Air Transport Auxiliary, ed è la moglie di Reggie, che ha conosciuto a quattordici anni, verosimilmente prima del conflitto, e sposato a diciassette; tra il matrimonio con Reggie e la storia con Niall vi sono poi per Tam gli anni felici della convivenza con Teddy, antico amico d'infanzia da sempre innamorato di lei; Kenneth, da parte sua, dipinge il murale dell'aeroporto di Gander alcuni anni dopo la fine della guerra, ma le vicende che lo riguardano cominciano diverso tempo prima, quando, da studente di arte, viaggia a caccia di paesaggi e di ispirazione per l'Europa...). L'azione narrativa, invece, si svolge soprattutto in Irlanda, ma tocca anche la Gran Bretagna, le terre oltreoceano dell'America settentrionale, e altri Paesi d'Europa attraverso i quali il giovane Kenneth viaggia, l'Italia e la Germania in primo luogo. 
 Ciascuno dei personaggi principali è protagonista di un filone della vicenda narrata, che ha una sua autonomia e costituisce quasi un romanzo a sé stante; nello stesso tempo, però, le intersezioni con gli altri filoni, alla luce di quello che accade, esaltano lo spessore che l'autrice dona ai personaggi stessi e conferiscono a tutta la macchina narrativa una fisionomia particolarmente articolata e intrigante.
 Tema senza dubbio centrale è quello dell'incomunicabilità fra esseri umani, di quella difficoltà nel condividere il proprio più intimo sentire che rende i rapporti fra gli uomini spesso difettosi, claudicanti, insoddisfacenti. Ne sono un esempio la storia d'amore passionale ma incompiuta fra Tam e Niall, ma prima ancora i rapporti di Tam con i due mariti che ha avuto in precedenza, il vacuo Reggie, pilota di Spitfire durante la guerra, che l'ha introdotta nel mondo dell'aviazione, e il mite Teddy, dalla cui limpidezza e bontà l'animo di Tam fatica a farsi pervadere e conquistare fino in fondo. Ne sono un esempio altresì i difficili rapporti tra Niall e il fratello Kieran, e quelli ancora più difficili tra Kieran e chiunque altro - tranne forse la madre putativa Gerry-Annie e il suo allenatore e mentore Kirby. Ne sono un esempio, infine, le difficoltà che Kenneth incontra nelle sue relazioni con le donne, che solo attraverso la pratica della propria arte riesce a superare e a sublimare.
 Lo stile di Jane Urquhart, le ampie volute della sua prosa avvolgente, l'architettura perfetta del suo periodare, l'allusività del suo dettato - qui brillante come in Sanctuary Line  e forse solo un poco più ermetico - sono semplicemente magistrali.
 La parte più ostica del testo è senz'altro quella che riguarda i silenziosi deliri di Kieran, perso nelle sue peregrinazioni per le selvagge campagne d'Irlanda; una volta che ci si abitua al ritmico ondeggiare del racconto condotto attraverso il suo punto di vista, però, quelle sezioni narrative si rivelano anche fra le più affascinanti e dense di significato.
 A conti fatti si può senz'altro dire che The Night Stages è un libro difficile, ma capace di imporre una volta di più la voce della sua autrice come una delle più interessanti del panorama letterario nordamericano. 

Voto: 7

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