sabato 29 settembre 2018

Su Tong, "Vite di donne", Einaudi


 Su Tong, scrittore appartenente a quell’avanguardia che alcuni anni fa, in Cina, contestò e sovvertì i rigidi canoni della letteratura improntata al realismo socialista, mette in scena con stile raffinato e notevole capacità di sintesi una serie di drammi al femminile.
 Il libro è composto da due lunghi racconti: l’eponimo Vita di donne narra i sogni e l’infelicità di Xian, Zhi e Xiao, rispettivamente madre figlia e nipote, le cui vicende private attraversano tutte le fasi della storia della Cina moderna, dal 1938 alla fine degli anni ottanta del Novecento. Le tre donne, frustrate in tutte le loro aspirazioni, perdono la capacità di donare affetto persino alle persone più care.
 Altre vite di donne, invece, parla di due sorelle che, prigioniere fin dall’infanzia di un rapporto di reciproca dipendenza che non ammette la presenza di intrusi, vivono da recluse nella propria casa. L’irruzione nella loro quotidianità di una delle chiassose commesse del negozio di soia che si trova sotto il loro appartamento romperà l’isolamento che si sono inflitte, decreterà la fine del delicato equilibrio su cui si reggeva il loro sodalizio e porterà con sé tragiche conseguenze.

Su Tong

 Entrambi i racconti lasciano una strana impressione: pare che il malessere di tutte le protagoniste sia legato a motivi che non vengono mai chiariti fino in fondo; si tratta forse di una velata accusa alla Cina comunista di sprofondare le esistenze dei cittadini in un deprimente grigiore?
 Questa indeterminatezza contribuisce senza dubbio a far correre una leggera tensione lungo tutto il profilo narrativo, e ad ammantare di mistero le vicende raccontate; il lettore fatica tuttavia ad entusiasmarsi, dato che l'abilità compositiva del narratore non basta a scongiurare un persistente senso di freddezza.

Voto: 6

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