lunedì 16 maggio 2016

Hjalmar Söderberg, "Il dottor Glas", Giano Editore


 Testo pubblicato per la prima volta nel 1905. 
 Il dottor Tyko Gabriel Glas ha trentatré anni e non è mai stato con una donna. Troppo forte è il suo disincanto di fronte al cinismo e alla freddezza dei processi e degli impulsi naturali; e, nello stesso tempo, troppo inebriante è stata la sua fugace esperienza dell’amore, e troppo alta la concezione che egli si è fatta della bellezza che questo sentimento dovrebbe incarnare.
 La sua vita – dopo aver riscattato con la propria professione la rovina economica del padre, e dopo essere rimasto solo, una volta morti o partiti tutti quelli che gli erano vicini un tempo – è completamente consacrata alla quiete, all’ordine, alla prudenza, alla distinzione borghese.
 Al conformismo egli sacrifica per intero il proprio sentire, agendo spesso in contrasto con le proprie più intime convinzioni, pur fra mille dubbi e resistenze.
 Qualcosa però cambia quando una sua giovane paziente gli confessa di avere un amante, e lo implora di aiutarla a trovare una scusa per sfuggire alle attenzioni troppo pressanti del marito; ad assecondare i desideri della donna lo spingono sia l’amore che paradossalmente Glas concepisce per lei, sia il suo odio per il marito, il pastore Gregorius, un uomo anziano, ripugnante e grottesco nella sua lascivia, profondamente ipocrita.

Hjalmar Söderberg

 Sullo sfondo di una Stoccolma piena di bagliori e di fascino poetico, per tutta l’estate il pensiero fisso di Glas sarà trovare il modo di togliere di mezzo il pastore Gregorius, di cui arriverà infine a programmare l’omicidio.
 Ma la vita umana è troppo elusiva e proteiforme perché sia così facile intervenire su di essa per cambiarla in meglio.
 Questo romanzo breve (o racconto lungo) è un vero capolavoro, e una pietra miliare nella storia della letteratura svedese moderna.
 Söderberg, attraverso le pagine del diario del protagonista, crea una voce letteraria capace di esemplificare con vivezza come si possano mescolare, nel lago della coscienza, lucida razionalità e folle tracotanza.

Voto: 8

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