lunedì 1 maggio 2017

John Cheever, "Il nuotatore", Feltrinelli


 Un uomo, oziosamente sdraiato in costume da bagno con un drink in mano ai bordi di una bella piscina, nel giardino della villa di alcuni amici, concepisce un progetto bizzarro: tornare a casa attraversando a piedi le eleganti proprietà di tutti i suoi conoscenti, e a nuoto tutte le loro piscine.
 Neddy Merrill, con il suo disimpegnato cimento, vuole forse dimostrare a se stesso che nel suo mondo, il mondo wasp della comunità altoborghese e benestante di Bullett Park, non esistono smagliature.
 Ma qualcosa non funziona: nuotata dopo nuotata, piscina dopo piscina, mano a mano che scende la sera, scopriamo che in realtà uno strappo irreparabile si è creato tra Neddy e quel mondo, che la sua famiglia è finita in bancarotta, che egli non è più ospite gradito nelle belle ville con piscina, ma viene ormai considerato un intruso, e che la sua comunità lo ha escluso senza appello.

John Cheever

 L'unità narrativa si palesa così essere il frutto di un sorprendente corto circuito temporale: ciò che nella mente di Neddy si concentra nello spazio di un pomeriggio, nella realtà abbraccia avvenimenti che si svolgono nell'arco di mesi; una bravata immaginata in un giorno d'estate - e forse mai realizzata - prende paradossalmente corpo in autunno inoltrato, nella pretesa di riaffermare un'impossibile continuità materiale ed emotiva da parte di un uomo abbandonato alla deriva da una società che egli credeva fondata sull'amicizia, ma che è basata soltanto sul denaro.

Voto: 8

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