domenica 2 maggio 2021

Alice Urciuolo, "Adorazione", 66th a2nd

 
 Ad una considerazione un poco superficiale, viziata da pregiudizi contenutistici, il libro potrebbe sembrare banale e persino frivolo: il racconto delle turbolenze emotive di un gruppo di ragazzi e - soprattutto - di ragazze di una cittadina di provincia abbastanza caratterizzata, poco lontana da Roma, alle prese con gli azzardi, gli smarrimenti, le ansie, le incertezze identitarie dell'adolescenza all'ombra di un grande dolore che, appena un anno prima, ha colpito la comunità di cui fanno parte.
 In realtà, l'incursione nella facinorosa avventura della formazione emotiva dei protagonisti diventa uno strumento per avviare una riflessione sulla mentalità dominante nel nostro Paese e sui suoi aspetti critici, di cui gli adulti sono i custodi e i responsabili, e di cui i contraddittori comportamenti dei giovani finiscono per essere (magari anche nei loro aspetti contrastivi) lo specchio fedele. 
 Il romanzo è ambientato a Pontinia, comune in provincia di Latina nel mezzo delle distese dei campi bonificati dal fascismo (di cui nella zona si contano non pochi nostalgici), attraversati da un reticolo ortogonale formato dalle principali vie di comunicazione parallele alla costa e dalle migliare che tagliano verso l'interno. 
 L'anno scolastico è appena finito e sta per cominciare l'estate; la prima estate senza Elena, uccisa nell'agosto precedente, a soli diciassette anni, dal fidanzato Enrico, malato di gelosia e afflitto da un patologico bisogno di controllo su di lei. Per tutti i giovani della cittadina che conoscevano la ragazza, i lunghissimi mesi estivi e l'avvicinarsi del tragico anniversario della morte di Elena diventano un tempo di vuoto angoscioso su cui incombe la necessità di fare i conti con tutte le questioni che l'attonito, frastornato e ostinato silenzio degli adulti dopo il delitto ha lasciato in sospeso: lo spettro della precarietà che si stende come un'ala grigia sulla vita di ciascuno; il bisogno di non restare prigionieri delle proprie paure; l'obbligo di gestire i propri legami sentimentali con senso di responsabilità e consapevolezza, cercando di ignorare i pregiudizi della gente intorno; soprattutto, l'urgenza di capire come svincolare una volta per tutte la prepotenza delle emozioni che travolgono e obnubilano la mente dagli accessi di aggressività e di violenza istintiva che la pesante ipoteca di atavici preconcetti socialmente radicati sui ruoli di genere - e sull'interpretazione di valori quali la fedeltà, la lealtà e la correttezza in ambito sentimentale - sembrano, se non incoraggiare, certo giustificare. 
 Per ognuno dei protagonisti questi problemi assumono un aspetto diverso a seconda del punto in cui essi sono colti nel corso del loro percorso di crescita. C'è ad esempio Vanessa, che era la migliore amica di Elena, ha diciotto anni ed è la più bella ragazza di Pontinia. Fidanzata fin da quando era poco più di una bambina con Gianmarco Crociara, uno studente universitario figlio del più grande e ricco costruttore della zona, è considerata da tutti già destinata a un fastoso matrimonio. In realtà Gianmarco, che pure la venera, non è mai riuscito a capirla fino in fondo, non è in grado né di ascoltarla davvero né di soddisfarla a letto, e le dà spesso l'impressione di trattarla come un oggetto prezioso e delicato ma privo di volontà propria. 
 
Alice Urciuolo
 
 Ci sono Giorgio e Vera, cugini di Vanessa, che sentono terribilmente la mancanza di un padre, dato che il loro si è separato dalla moglie Enza per trasferirsi al nord con la sua nuova compagna. Giorgio è coetaneo di Vanessa e suo confidente privilegiato, era segretamente innamorato di Elena e, dopo la sua morte, ha sviluppato un atteggiamento iperprotettivo nei confronti della sorella. Vera, che ha sedici anni, dal canto suo passa per essere una ragazza forte ed estroversa, non sente certo il bisogno della tutela del fratello e crede di sapere sempre quello che vuole.
 Al contrario la sua amica del cuore, Diana, anch'essa sedicenne, nonostante sia una studentessa molto brillante (e coltivi con grande determinazione il sogno di diventare un giorno un medico, tanto da essersi già comprata un manuale di anatomia umana con i soldi messi da parte a poco a poco sulle mancette dei suoi genitori), soffre di un vero e proprio complesso di inferiorità rispetto a Vera; complesso di inferiorità che nasce dall'insicurezza dovuta a una grande voglia color fragola che le copre la parte alta di una coscia e una porzione di una natica, e fa sì che non si faccia mai vedere in costume dai propri coetanei, nemmeno al mare. L'insicurezza le impedisce anche di dichiararsi a Giorgio, di cui è da tempo disperatamente innamorata.
 Come succede agli adolescenti, i pochi mesi che separano il termine delle lezioni dall'anniversario dell'assassinio di Elena bastano a cambiare tutto: Vanessa, alla ricerca della propria indipendenza e - ancor di più - della propria identità, rifiuta di partire con Gianmarco per una costosa vacanza che lui le avrebbe offerto coi soldi di papà per mettersi a lavorare come cameriera a Sabaudia, nel ristorante sulla spiaggia di Massimo e Diletta, i genitori di Diana; qui conoscerà per caso Arianna, una ragazza di Firenze, con cui intreccerà una relazione capace di farla sentire finalmente e pienamente se stessa, e chiuderà quindi la sua storia con Gianmarco (con grande delusione di sua madre e una reazione decisamente cafonesca da parte della famiglia di lui).
 Vera, senza neppure accorgersene, diventerà preda di una travolgente passione per Christian, un amico di suo fratello, già fidanzato con Teresa, che del resto non ha nessuna intenzione di lasciare nonostante la sua tendenza a tradirla continuamente. L'appagamento fisico ed emotivo che il giovane le regala impedirà a Vera di vedere le cose come stanno, le toglierà tutti i suoi saldi punti di riferimento, la farà litigare con Diana e la condurrà a imprudenze capaci di renderla ridicola agli occhi degli amici e di scatenare infine la violenta reazione di Giorgio che, per difendere la sorella, aggredirà fisicamente Christian mostrandosi assai più fragile di quanto gli altri lo giudichino proprio per via del suo nervosismo e della sua mancanza di autocontrollo.
 Diana, dal canto suo, supererà tutti i complessi derivanti dalla voglia di cui si è sempre vergognata grazie a un film, Belle de jour, che un ragazzo più grande di lei conosciuto su Instagram le suggerisce di guardare. Da quel momento diventerà una vera e propria "mangiatrice di uomini", senza alcun riguardo per il buon senso e la prudenza; si concederà così nel giro di poche settimane - in un crescente, parossistico bisogno di ricevere conferme del proprio fascino e della propria ritrovata sicurezza - a Jacopo, a Marco, a Giorgio (con il quale non troverà però quel feeling a lungo agognato) e, infine, persino a un medico ultraquarantenne passato da Sabaudia senza moglie e figli per sistemare la casa per le vacanze. La sua incontenibile vitalità e la sua assoluta concentrazione su se stessa esaspereranno i suoi rapporti già tesi con Vera; con la quale ritroverà però la sintonia perduta quando l'una si renderà conto che Christian non è intenzionato a lasciare Teresa per lei, e l'altra si ritroverà costretta a fare un test di gravidanza per via di un consistente ritardo nel ciclo metruale, col terrore di essere incinta e di non essere neppure in grado di appurare l'identità del padre del bambino. Solo quando il rischio di una gravidanza indersiderata a sedici anni risulterà scongiurato, le due ragazze potranno cercare di riflettere più serenamente su quello che gli ultimi mesi di vita hanno insegnato loro; peraltro, senza la garanzia di evitare nuovi errori.
 Il romanzo si regge su una scrittura non troppo raffinata ma semplice e molto scorrevole, e si legge tutto d'un fiato. L'adozione del punto di vista interno (che, a rotazione, permette al lettore di entrare nella coscienza di quasi tutti i personaggi principali) consente di porre in evidenza problemi che spesso le cronache portano in primo piano nell'Italia di oggi, e che riguardano la violenza di genere, la conquista da parte delle donne di una nuova consapevolezza di sé, la fluidità sentimentale e sessuale di parecchi giovani, le profonde trasformazioni dell'istitutzione familiare, il rapporto tra i social network e la strutturazione dell'identità personale durante l'adolescenza, la crisi della mascolinità tradizionale.
 I maschi sono senz'altro coloro che escono peggio dalla vicenda raccontata: Christian è un traditore seriale della propria fidanzata, con la quale è incapace della benché minima sincerità, sebbene l'inquietudine in lui indotta dalla depressione della madre lo possa parzialmente scusare; Gianmarco è schiavo della propria ingombrante famiglia, la non arginata invadenza della quale contribuisce a fargli perdere Vanessa, cui pure vuole molto bene; Giorgio, in confusione totale, riesce a far disamorare di sé Diana, a perdere la confidenza della cugina Vanessa, ad allontanare l'ex fidanzata Melissa - nei confronti della quale sfiora la violenza carnale - e a compromettere la stima nutrita per lui dalla sorella Vera, che cerca maldestramente di difendere interferendo con la sua vita sentimentale e ricorrendo intollerabilmente ai pugni contro l'amico Christian, reo di farla soffrire; Claudio, stimato medico ultraquarantenne, cede per pura libidine alle lusinghe improvvise della sedicenne Diana, senza alcun riguardo per la propria famiglia e per la propria storia. 
 Il prevalente punto di vista femminile porta la voce narrante a essere invece un poco più indulgente con le ragazze che, se non altro, risultano tutte - se non più lucide - almeno più limpide nelle loro drastiche scelte, nei loro colpi di testa e perfino nei loro spropositi.
 
In poche parole: ad una considerazione un poco superficiale, viziata da pregiudizi contenutistici, Adorazione potrebbe sembrare un libro banale e persino frivolo: il racconto delle turbolenze emotive di un gruppo di ragazzi e - soprattutto - di ragazze di una cittadina di provincia poco lontana da Roma, alle prese con gli azzardi, gli smarrimenti, le ansie, le incertezze identitarie dell'adolescenza all'ombra di un "grande dolore" che, appena un anno prima, ha colpito la comunità di cui fanno parte.
 In realtà, l'incursione nella facinorosa avventura della formazione emotiva dei protagonisti diventa uno strumento per avviare una riflessione sulla mentalità dominante nel nostro Paese e sui suoi aspetti critici, di cui gli adulti sono i custodi e i responsabili, e di cui i contraddittori comportamenti dei giovani finiscono per essere (magari anche nei loro aspetti contrastivi) lo specchio fedele e, insieme, un'occasione di spietata denuncia. Così il romanzo, con la sua scrittura semplice e scorrevole, riesce a mettere in perfetta evidenza questioni che spesso le cronache portano in primo piano nell'Italia di oggi e che costituiscono nodi cruciali del dibattito pubblico: dalla violenza di genere alla conquista da parte delle donne di una nuova consapevolezza di sé, dalla fluidità sentimentale e sessuale di tanti giovani alla profonda trasformazione dell'istituzione familiare, dal rapporto tra i social network e la strutturazione dell'identità personale durante l'adolescenza alla crisi della mascolinità tradizionale.

Voto: 6,5

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